
Nella versione ‘calcistica’, da quel 1963 ha contraddistinto indelebilmente la tifoseria del Liverpool, nella buona e nella cattiva sorte. Perché il Liverpool degli anni ’60, ’70 e ’80 è quello vincente di Shankly, Paisley e Dalglish, ma anche quello dell’Heysel e di Hillsborough. E proprio la tragedia del 1989, quel maledetto pomeriggio di Sheffield che si portò via una messe di vite e l’innocenza (residua) del calcio inglese, conferì a YNWA una connotazione malinconia e quasi ‘liturgica’ che ancora oggi è forte ad ogni esecuzione. Alzi infatti la mano chi, di fronte alla Kop che canta con le sciarpe levate al vento, non libera ogni volta un pensiero a quei caduti, ed alla lapide che li ricorda ad Anfield, con epitaffio proprio ‘You’ll never walk alone’...
Dopo Hillsborough niente fu più uguale, nemmeno la Kop originaria, quella fatta di terraces che spaventa al solo rivederla nelle immagini d’epoca, enorme e gremita oltre l’inverosimile. Quella Kop è stata demolita per far posto ad un'altra tribuna con i seggiolini numerati, da dove però continuano a levarsi puntualmente le note di You'll never walk alone, e sono sempre brividi veri, come se la ’modernizzazione’, che tutto ha sfumato e attenuato, non sia riuscita a scalfire la potenza emotiva di un inno quasi cinquantennale. In realtà, secondo alcuni, in anni recenti YNWA è diventato anche una specie di segno distintivo all’interno della ormai ’globalizzata’ tifoseria dei Reds. Quelli che lo cantano sempre, insieme ad un altro canto altrettanto storico (Pour Tommy Scouser), si considerano ’veri’ Scousers: sono i nativi della città, i tifosi più autentici, portatori di uno spirito orgoglioso e irruente tipico di Liverpool. E’ gente che arriva a ’snobbare’ la nazionale inglese perché la considera una cosa che riguarda soltanto l'Inghilterra del sud, quella con i soldi, quella dei Cockneys. Gli Scousers sono i figli dei lavoratori dei docks del porto, a maggioranza irlandese, vittime di una crisi economica che si rinnova periodicamente, lasciando sfracelli sociali che solo la fede sportiva riesce in qualche modo a ricomporre. Sono quelli che beneficiano del welfare per tirare avanti, quelli che un tempo si definivano la ’working class’ e che nell’industriale e portuale Liverpool hanno sempre rappresentato la base della tifoseria ‘rossa’. A questi ‘die hard’ non piace granchè un altro ’tipo’ di tifoso del Liverpool, quello che viene da fuori, che magari tifa Liverpool in modo genuino, ma non è nato in riva alla Mersey. Fans dei Reds per scelta, non per nascita, legati alla squadra dalla tradizione, dai risultati o dal fascino del merchandising, e considerati dagli Scousers alla stregua di ‘intrusi’, nonché usurpatori di biglietti per le trasferte (dato che spesso si tratta di persone con maggiori disponibilità finanziarie). E poi ci sono i ‘ricchi’ di Liverpool, quelli che (semplificando molto) tifano Everton, gli odiati rivali cittadini dei Toffeemen.
Per gli Scousers autentici, quindi, cantare YNWA è anche un’affermazione di identità e di distinzione forte, quasi la rivendicazione dello spirito più intimo di una città che negli anni ‘60 (quando il coro entrò ad Anfield) trainava il Regno Unito con le sue attività economiche e le sue avanguardie culturali. Ecco perchè You'll never walk alone continua nonostante tutto a rimbombare nel vecchio stadio di Anfield Road, segnato dal tempo, destinato irrimediabilmente ad un prossimo pensionamento, eppure uno dei simboli più autentici della città, luogo di venerazione da parte di chi lo abita settimanalmente e di ammirazione degli appassionati di tutto il mondo.
Al punto che in ogni angolo di Europa ci sono tifoserie che hanno provato ad adottare (e adattare) YNWA, come fosse uno status symbol da imitare. Tralasciando le (spesso) patetiche interpretazioni ‘latine’ (in Italia andò molto di moda negli anni ‘90), merita una menzione quella dei tifosi del Dortmund. Encomiabili nel loro gremire costantemente gli oltre 80.000 posti dello stadio di casa, riescono a ricreare un’atmosfera suggestiva, seppure lontanissima dall’originale. E poi ci sono i tifosi del Celtic di Glasgow, legati a quelli del Liverpool da una antica e comune radice ‘irlandese’, e quindi in qualche modo ‘legittimati’ ad intonare YNWA. E quando il Celtic Park accoglie le squadre in campo fra le note di YNWA e un oceano di sciarpe bianco verdi, i brividi sono assicurati. Non per niente uno dei momenti ‘di tifo’ più intensi in assoluto è stato il doppio confronto di Coppa Uefa del 2003 fra Reds e Bhoys. Tanto all’andata che al ritorno le due tifoserie (storicamente amiche) hanno intonato ad una voce You’ll never walk alone, creando una magia davvero indimenticabile e quasi irripetibile. Una magia che questo inno si porta dentro da decenni, pronta a liberarsi ogni volta che la Kop leva le sciarpe per intonare ’When you walk through a storm…’
GM per FEVER PITCH NUMERO UNO
Bellissimo pezzo, complimenti!!
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